Grazie a un caro amico, che purtroppo ora non è più tra noi, qualche anno fa sono riuscito ad avere due bellissime e rarissime orchidee originarie del Madagascar. Entrambe queste orchidee in natura sono minacciate dalla distruzione dell’habitat in cui crescono; addirittura la Grammangis spectabilis si riteneva estinta in natura. Nel 2017 una ricerca del Kew Madagascar Conservation Center ha organizzato una spedizione nell’area del parco nazionale di Zombitse-Vohibasia, luogo di raccolta degli unici due campioni conservati in erbario. Gli studiosi sono riusciti a rinvenire solamente nove esemplari di Grammangis spectabilis, di cui solo due adulti e capaci di fiorire e produrre semi; tutti questi esemplari crescono in un’area di pochi km2 costantemente minacciata dalle attività umane.

Grammangis spectabilis
Il genere Grammangis comprende solamente due specie originarie del Madagascar. Si tratta di grandi piante epifite a crescita simpodiale con fiori molto duraturi e appariscenti di colore solitamente arancione macchiato di marrone o viola. Le due specie si sono adattate a habitat molto diversi: la Grammangis ellisii è la più conosciuta ed è anche abbastanza frequente nelle collezioni di orchidee ed è originaria delle foreste costiere calde e umide del Nord-est del Madagascar. La Grammangis spectabilis è invece praticamente sconosciuta e cresce in un piccolo areale di foresta semidecidua nel Sud-ovest dell’isola.
La Grammangis spectabilis è stata descritta nel 1969 da Jean Marie Bosser e Philippe Morat: si tratta di una pianta a crescita simpodiale

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che possiede pseudobulbi conici alti fino a 10 cm e larghi 3-3,5 cm dalla cui sommità partono da 3 a 5 foglie verde-grigiastre ricoperte da una patina cerosa. L’infiorescenza viene emessa dalla base dello pseudobulbo in formazione, è lunga anche più di 50 cm e porta dai 15 ai 20 fiori, leggermente profumati, di colore arancione con macchie marroni più o meno grandi a seconda del clone.
La Grammangis spectabilis viene facilmente distinta dalla Grammangis ellisii sia per il differente habitat sia perché la prima ha numerose escrescenze a forma di spina sul labello.
Come altre Cymbidiinae anche la Grammangis spectabilis produce due tipi di radici: vengo emesse radici tradizionali grosse e carnose, che hanno la funzione sia di ancoraggio sia di assorbimento dei nutrienti, e radici fini, che vengono emesse in direzione opposta al substrato e che hanno la funzione di formare una sorta di “nido” in cui vengono intrappolate le foglie cadute e l’umidità che forniscono ulteriore nutrimento alla pianta.
La Grammangis spectabilis è originaria della foresta subumida del Sud del Madagascar: purtroppo questo habitat è stato quasi totalmente distrutto per recuperare terreno agricolo, per creare pascoli e per produrre il carbone di legna con cui la popolazione cucina.
L’ultimo rimasuglio di questa interessante foresta si trova nel parco nazionale di Zombitse-Vohibasia, a pochi chilometri dalla città di Sakaraha. La foresta si trova in una zona di transizione tra il massiccio dell’Isalo e la foresta secca e spinosa tipica del profondo Sud del Madagascar: è costituita da alberi a foglie decidue come Tamarindus o Ficus; in questo parco sopravvive anche l’ultima popolazione di Uncarina leandrii var. leandrii, un particolare arbusto appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae che produce bellissimi

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fiori e frutti molto particolari. La Grammangis spectabilis cresce nelle biforcazioni delle branche principali dei grandi alberi, come per esempio i Ficus. La Grammangis spectabilis, a differenza dell’altra e più comune specie appartenente al genere (la Grammangis ellisii) che cresce in foreste molto umide, si è adattata a crescere in una foresta secca, in cui la stagione delle piogge dura solo 3 mesi all’anno, dopodiché si ha solo una buona umidità ambientale notturna.
La Grammangis spectabilis si è rivelata un’orchidea di coltivazione piuttosto facile: basta rispettare il periodo di riposo secco che la pianta deve subire per fiorire in primavera e rimanere in ottima salute. Coltivo la pianta in un vaso di plastica forato sia sul fondo sia sui lati per permettere un maggiore passaggio di aria; il substrato è composta da bark medio e carbone. Durante il periodo di crescita, che da noi inizia verso aprile, la pianta emette la nuova vegetazione e la spiga fiorale; in questo periodo bisogna bagnare e concimare abbondantemente. Da ottobre in poi diminuire gradualmente le innaffiature senza però mai sospenderle completamente; in inverno umidificare il substrato una volta ogni una o due settimane.
È importante evitare il ristagno di acqua nella nuova vegetazione in crescita in quanto in questo stato è molto soggetta a marciumi.
La Grammangis spectabilis mal sopporta i rinvasi; è necessario procedere solo quando il substrato è degradato o quando la pianta ha riempito il vaso.
La pianta ama un’esposizione molto luminosa e ben sopporta anche il sole diretto. Dato che è originaria di un’area molto calda del Madagascar, la pianta ama temperature minime abbastanza alte; non ha problemi a sopportare il caldo estivo purché sia abbondantemente bagnata.

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Neobathiea hirtula
Il genere Neobathiea comprende sei specie principalmente endemiche del Madagascar; una specie cresce anche nell’arcipelago delle Comore. Sono piante a crescita simpodiale adattate a diversi ambienti: la Neobathiea gandidieriana e la Neobathiea keraudrenae crescono in foreste di alta quota decisamente fresche; la Neobathiea hirtula e la Neobathiea perrieri sono originarie di foreste semidecidue di bassa quota; infine, la Neobathiea spathulata cresce in foreste secche o addirittura su rocce calcaree esposte in pieno sole.
La Neobathiea hirtula è stata descritta da Henry Alfred Perrier de la Bâthie: si tratta di una pianta a crescita simpodiale con un fusto lungo circa 20 cm sul quale sono inserite da 4-5 (in natura) a più di 20 (in coltivazione) foglie verde brillante e carnose, lunghe dai 5 agli 8,5 cm e larghe 1,5-2 cm. Le infiorescenze vengono emesse dal lato opposto della foglia, sono lunghe dai 13 ai 20 cm e portano fino a 10 fiori. I fiori, non profumati, hanno un grosso labello bianco puro profondamente trilobato; i sepali sono verdi e lo sperone è incurvato e lungo circa 3 cm.
Esistono due varietà di Neobathiea hirtula: la Neobathiea hirtula var. hirtula di dimensioni più contenute e la più robusta Neobathiea hirtula var. floribunda. Non sono ancora riuscito a identificare correttamente i due esemplari che ho in coltivazione.
La Neobathiea hirtula è un’orchidea di medie dimensioni che cresce come epifita nelle foreste umide e semidecidue del Madagascar nord-occidentale. La Neobathiea hirtula var. floribunda è originaria delle foreste secche del Nord-ovest dell’isola. Anche nel caso di questa specie l’habitat è stato fortemente danneggiato a causa del disboscamento incontrollato per la produzione di carbone: la regione infatti è nota per essere uno dei maggiori produttori di carbone da legna dell’intero Madagascar. Fortunatamente una piccola

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parte di questa foresta viene preservata dal parco nazionale di Ankarafantsika, poco lontano dalla città di Mahajanga.
La prima Neobathiea hirtula che ho avuto si è rivelata abbastanza difficile da coltivare, anche perché mi era stata venduta come un’altra specie con esigenze totalmente diverse. Ho notato che questa specie è abbastanza sensibile agli eccessi idrici: infatti la prima pianta è morta per un attacco fungino.
Fortunatamente sono riuscito a ottenere da qualche anno una seconda pianta e l’anno scorso anche un ultimo esemplare che coltivo in vaso forato riempito con bark grosso. Entrambi gli esemplari producono molte radici aeree; il vaso con il bark serve solo da supporto alla pianta: pochissime radici vi affondano; ho anche notato che non ama essere montata su zattera o tronchetto.
In primavera-estate va nebulizzata abbondantemente per permettere alle grosse radici in crescita di non asciugare. Verso il mese di

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maggio vengono anche emesse le infiorescenze che crescono velocemente, i fiori sbocciano a giugno-luglio e durano 2-3 settimane.
Durante il periodo estivo vengono emesse anche numerose nuove foglie e il fusto centrale cresce velocemente; non è raro che vengano anche emessi dei keiki: la pianta accestisce facilmente.
In autunno diradare le bagnature ma non sospenderle mai completamente: la pianta ama una buona umidità anche in inverno, ma teme i ristagni idrici.
Per fiorire abbondantemente la Neobathiea hirtula necessita di una buona luminosità e non disdegna anche qualche ora di sole diretto la mattina.
Questa specie necessita di temperature minime di 15 °C e tollera benissimo anche temperature estive intorno a 35 °C purché ci sia una buona umidità e una buona ventilazione.

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