Come si è verificato il tuo primo incontro con le orchidee? E come ti sei appassionato?
Più di 50 anni fa ero un ragazzino nato in un’azienda di floricoltura e fanatico di piante e fiori; avevo tutti i libri allora disponibili su piante e fiori e li avevo letti e riletti così tante volte che quasi li sapevo a memoria, ma allora le uniche orchidee in circolazione erano pochissimi fiori recisi di Paphiopedilum, Cymbidium e rarissime
Cattleya e delle Phalaenopsis non immaginavo nemmeno l’esistenza.
Visitando una grande floricoltura del Sud Italia ho avuto il mio primo magico incontro con le Phalaenopsis che il proprietario di quell’azienda aveva importato dagli Stati Uniti per fare prove di coltivazione. Ora le Phalaenopsis sono inflazionate e si trovano dappertutto anche nei supermercati, ma immaginatevi un ragazzino che andava matto per piante e fiori, che pensava di sapere tutto su questo argomento, che non immaginava neppure l’esistenza delle Phalaenopsis e che di colpo si trova davanti a cento piante di tutti i
colori una più bella dell’altra. Lì è iniziato tutto.
Quante piante hai?
Qualche migliaio.
Quali piante costituiscono il cuore della tua collezione?
Le orchidee botaniche e gli ibridi particolari.
Attualmente quale preferisci (genere, miniature, profumate, provenienza, ecc.)?
Le Phalaenopsis sono state il mio primo amore e hanno sempre un posto privilegiato nel mio cuore, ma mi piacciono un po’ tutte. Sol tempo le preferenze cambiano: un tempo andavo matto per Cattleya & company, poi è stata la volta degli angrecoidi, poi dei Dendrobium australiani e attualmente delle miniature.
Come coltivi? Casa, serra o orchidario?
In serra.
Usi l’illuminazione artificiale? Se sì, di che tipo? Ne sei soddisfatto?
Uso solo per il deflask e per le piante giovani una lampada LED.
Solitamente gli appassionati trovano soluzioni a volte geniali per risolvere i vari problemi di coltivazione casalinga. Hai qualche idea da segnalare?
Su Facebook vedo spesso consigli stravaganti, per esempio chi non concima mai, chi usa fondi di caffè, tè, scarti di cucina, chi coltiva orchidee epifite (con radici aeree) in acqua ecc. Consiglio sempre di guardare come coltivano i professionisti e non i coltivatori della domenica o che magari non hanno mai coltivato una pianta e su Facebook di controllate sempre l’attendibilità di chi scrive.
Quali errori?
Un’infinità, tutti quelli possibili e immaginabili: tutti gli errori insegnano qualcosa e non si finisce mai di imparare… e di sbagliare.
Si dice che l’esperienza è la somma degli errori commessi: e allora sono superesperto perché penso di essere un primatista di errori.
Tutti commettono errori, l’importante è farne tesoro.
In più di 50 anni nel mondo delle orchidee avrei diversi consigli; mi limito a darne 3.
- Le orchidee sono “emozioni”, ma prima di comprare una pianta dovete controllare l’emozione e informatevi bene per capire se avete le condizioni giuste per coltivarla, perché se coltivata nelle giuste condizioni sarà fiorifera, robusta e resistente alle malattie; se invece non avete le condizioni giuste non fiorirà, sarà debole, si ammalerà facilmente e la grande gioia per l’acquisto di una pianta che vi ha colpito al cuore si trasformerà in una grande delusione.
- Non siate ingordi! Bisogna avere il senso della misura! Vedo nuovi appassionati che diventano compratori compulsivi e fanno incetta di orchidee come se non ci fosse un domani, poi questi generalmente, così come di colpo diventano grandi collezionisti, di colpo smettono. Procedere con gradualità è, come dice un amico, «la cosa più migliore assai».
- Purtroppo ci sono persone che si appassionano alle orchidee e ne traggono tantissima gioia, ma appena hanno un problema o un’orchidea si ammala o muore ne hanno una grandissima delusione e smettono; ma le orchidee come noi e tutte le cose vivepossono ammalarsi e anche morire, ma come noi se ci ammaliamo ci curiamo anche le orchidee si curano. Ora è molto più facile perché i gruppi Facebook sono di grande aiuto per capire problemi e malattie delle piante, ma, come già detto, informatevi sempre sull’attendibilità di chi dà consigli perché su Facebook si trovano anche tante stupidaggini spacciate per vangelo.
E proprio come noi anche le piante possono morire, quasi sempre per causa nostra, ma a volte anche per cause naturali. Mi ricordo che un orchidofilo di Torino all’incirca della mia età una volta mi ha raccontato che quand’era ragazzino ha comprato un uccellino e al venditore di uccelli ha chiesto: «Ma vivrà?». E il venditore gli rispose: «Guarda, l’unica cosa sicura è che morirà!», ed è così.
Ma bisogna sapere e tenere ben presente che come tutte le cose vive anche le orchidee muoiono e quando succederà (perché prima o poi succederà) saremo più preparati.
Il tuo sogno nel cassetto?
Recentemente sono diventato scrittore e ho scritto qualche libro sulle orchidee: un sogno sarebbe di riuscire a pubblicare un libro con tutto quello che ho in mente sul mondo delle orchidee. Un altro sogno sarebbe di svegliarmi un mattino e trovare che tutti gli odiati adempimenti burocratici sono spariti, ma mi sa che questo sogno non si realizzerà mai .
La coltivazione e la passione per le orchidee ha influito sul rapporto con te stesso e con chi ti sta vicino? Se sì, in che modo?
Penso che questa sia una bellissima passione che dà anche grandi benefici materiali e spirituali: le malattie psicosomatiche sono dovute a dispiaceri, delusioni, affanni, preoccupazioni ecc.; la gioia che ci danno le orchidee è un antidoto alle malattie psicosomatiche, ma non solo per la salute fisica… quante persone mi dicono: «Sono la mia salvezza!» o: «Guai se non avessi le mie orchidee che mi aiutano a superare i momenti difficili della vita!».
Per un appassionato le orchidee rappresentano un’oasi di pace e tranquillità in cui rifugiarsi per recuperare serenità e buonumore.
Nel tempo ho raccolto innumerevoli testimonianze in questo senso.
Diversi anni fa su Facebook ho fondato il gruppo Orchidee, una medicina per l’anima, ma è vero: per un appassionato le orchidee sono davvero una medicina per l’anima ed è una medicina senza controindicazioni e gli effetti collaterali sono solo positivi.
Nel tempo si cambia, una volta mi piacevano le orchidee, oggi mi piacciono sempre le orchidee, ma mi piace soprattutto contagiare nuove persone con questa bellissima passione e mi piace pensare che più che vendere orchidee, vendo gioia che è positiva per la salute del corpo ma anche dell’anima; in pratica vendendo orchidee dispenso terapie per il corpo e per l’anima e per me è una grandissima soddisfazione.