Conferenza sostenuta dal Dottor Agronomo Massimo Raimondi (cciaa Varese) il 7 settembre 2013 in sala Campiotti, Piazza Monte Grappa di Varese, durante l’esposizione internazionale “Varese Orchidea 2013”.

L’Associazione Produttori Florovivaisti della Provincia di Varese (cciaa Varese) svolge un progetto a sostegno del settore florovivaistico della provincia, i responsabili del progetto sono il Dottor Agronomo Gianluca Bernasconi, il Dottor Agronomo Massimo Raimondi e il Dottor Agronomo Elisa Vanoni. Tra le attività del progetto fa parte anche la campagna informativa sulle principali patologie e cure fitosanitarie delle orchidee.

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Le orchidee, soprattutto gli ibridi che troviamo nei negozi e garden, sono piante estremamente robuste e adattabili, contrariamente a quanto si pensa. Nonostante ciò una coltivazione non corretta delle piante può causare malattie fungine, batteriche, virali e infestazioni da insetti parassiti. Identificare in modo esatto la patologia da cui è affetta una pianta è spesso problematico, se non si ha la possibilità di ricorrere a un laboratorio di fitopatologia. Tramite questa breve rassegna si vuole essere d’aiuto nell’identificare nel modo più corretto possibile l’agente patogeno, al fine di poter intervenire, se possibile, con una cura adeguata. Per curare le orchidee presenti nelle nostre case, se possibile, si preferisce utilizzare i metodi chimici solo come ultima spiaggia.

Le malattie non parassitarie non sono delle vere e proprie malattie, anche se causano serie patologie e possono essere il preludio di una successiva infestazione parassitaria. Tra le principali ricordiamo la caduta delle foglie dovuta da un eccesso idrico, l’arresto della crescita e caduta dei fiori causato da una scarsa irrigazione, presenza di foglie poco turgide e poco lucide dovuta a una scarsa umidità ambientale, mancata fioritura causata da una cattiva illuminazione e ustioni fogliari dovute ad eccessi di luce che colpisce la foglia non perfettamente asciutta. Per evitare questa serie di problemi bisogna regolare la temperatura, luce, umidità e concimazioni in modo preciso e in funzione delle singole specie.

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Le malattie fungine si sviluppano quando c’è troppa umidità, con troppo calore e poca areazione. Esistono vari tipi di funghi che attaccano determinati organi della pianta. Tra le più frequenti ricordiamo:

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  • Il marciume delle radici può essere provocato da Rhizoctonia solani Kuehn, colpisce soprattutto Paphiopedilum, Cattleya, Phalaenopsis e Oncidium. Si manifesta con marciume bruno delle radici, spesso ricoperte da un feltro miceliale bianco o bruno; dalle radici può diffondersi ai rizomi e agli pseudobulbi. Il declino della pianta è graduale, le foglie diventano giallastre, essiccate e accartocciate. Per controllare la malattia si consiglia di tagliare ed eliminare le zone colpite e rinvasare in un nuovo substrato; dopo la pulizia si può immergere la pianta in prodotti fitosanitari a base del principio attivo sistemico Thiophanate methil.

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  • Il marciume nero creato da Pythium ultimum Trow e Phytophtora cactorum Schroe può colpire quasi tutte le orchidee. Si manifesta soprattutto su radici, rizomi, pseudobulbi (ma anche sulle foglie) con zone acquose bruno-purpuree a margine giallastro. Di solito è letale per la pianta, quindi le parti colpite vanno subito eliminate per evitare il contagio. Si può anche intervenire applicando tramite nebulizzazioni di prodotti fitosanitari a base del seguente principio attivo Fosetyl alluminio, Mancozeb o Metalaxil. Poi rinvasare in substrato nuovo, cospargendo le aree di taglio con zolfo o rame soprattutto in autunno inverno.

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  • Il marciume del colletto causato da Sclerotium rolfsil Sacc. che colpisce quasi tutte le orchiodee, provoca il collasso rapido della pianta, si osservano marciumi delle radici, degli pseudobulbi e della porzione basale delle foglie, con chiazze giallo-crema inizialmente, poi brune. Sui tessuti colpiti si forma anche un feltro miceliale biancastro con caratteristiche formazioni scure (detti sclerozi), che costituiscono organi di resistenza del fungo patogeno e che possono rimanere vitali per anni. Le parti colpite vanno eliminate, ma in caso di attacchi gravi bisogna eliminare le piante. I trattamenti fungicidi hanno raramente efficacia.

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  • L’avvizzimento causato da Fusatium oxysporum Schlect che colpisce le orchidee del genere Cattleya, Dendrobium, Cymbidium Phalaenopsis e Oncidium, presenta sintomi simili a quelli provocati dal marciume delle radici. Si osservano aree caratteristiche color porpora, la pianta avvizzisce in seguito per i danni alle radici e al rizoma. Le parti colpite (con le macchie purpuree) vanno subito eliminate, cercando poi di disinfestare le piante con appositi fungicidi sistematici a base del principio attivo Thiophanate mathil. Disinfettare il taglio applicato con zolfo e rinvasare infine con un nuovo substrato.

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  • Le macchie fogliari sono meno pericolose e meno frequenti, possono essere causate da numerosi agenti patogeni. I generi Cercospora danno macchie giallastre poi bruno-nerastre sulla pagina inferiore delle foglie e macchie giallo-verdi sulla pagina superiore. Septoria da macchie giallastre depresse che si fondono in macchie più scure. Guignardia da lesioni allungate, color porpora, che poi confluiscono in macchie irregolari più grandi. Phyllostictina pyriformis da macchie tondeggianti, prima giallastre e poi più scure. In genere queste mallattie possono essere controllate con irrorazioni a base del principio attivo Thiophanate mathil, evitare l’elevata umidità, basse temperature e scarsa aerazione. I fiori colpiti vanno eliminati.

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Le malattie fungine possono essere prevenute e combattute negli stadi iniziali cospargendo la pianta con zolfo o rame, soprattutto nel periodo primaverile e autunnale, dove si ha il rischio di eccesso di umidità. La polvere di cannella è anch’essa utilizzata per combattere questo tipo di malattie e funziona molto bene.

 

UFFICI E LABORATORIO FITOPATOLOGICO (CCIAA VARESE)

VICOLO TORELLI n°.7, VARESE

TEL: 0332 287738

E-MAIL: assflova@virgilio.it

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