Da dicembre a ottobre,la lunga stagione delle fioriture delle orchide spontanee

Il Piemonte presenta una grande varietà di habitat, che vanno da ambienti con piante stenomediterranee ad ambienti alpini, che lo porta da avere il maggior numero di specie di orchidee tra le regioni italiane. Ci sono circa 90 taxa, cioè specie, sottospecie e varietà, e tutti gli anni si aggiunge qualche novità.

In Piemonte la stagione della fioritura è molto lunga perché le prime orchidee possono iniziare a fiorire già tra la fine di gennaio e la metà di febbraio nei settori meridionali, con la Barlia robertiana che in questo periodo ha già la rosetta basale piuttosto sviluppata, arrivando alla fine di ottobre con la Spiranthes spiralis, l’ultima specie che fiorisce.

Bisogna tenere presente che alcune specie non fioriscono per lunghissimi periodi e orchidee come la Epipogium aphyllum, molto rara e priva di clorofilla, fioriscono sottoterra, per cui noi non vedremo uno stelo floreale se non quando la pianta decide di emettere delle parti aeree.

Una piccola nota: le orchidee sono piante erbacee con organi come rizotuberi, rizomi e radici presenti tutto l’anno, che possono però avere dei comportamenti diversi.

Ci sono delle orchidee che hanno un ciclo annuale composto di due stagioni: durante l’inverno sono presenti gli organi sotterranei, a primavera spunta la rosetta e successivamente si sviluppa lo stelo florale che fiorisce, fruttifica e appassisce. Questo comportamento è quello che caratterizza le geofite tipiche.

Ci sono anche delle orchidee come le Ophrys e le Orchis che presentano due cicli annuali in cui già dall’autunno la rosetta basale è presente e dura tutto l’inverno, ma inizia lo sviluppo vero e proprio con la primavera quando da questa nasce lo stelo e prosegue il suo ciclo fino far seccare la parte area durante l’estate.
Alcune fioriscono quando le foglie stanno iniziando a seccare.

230 entità di orchidee presenti in Italia

NOTA

In questo articolo non è usata la classificazione della World Checklist of Selected Plant Families (WCSP) dei Kew Gardens, cui ci atteniamo su ORCHIS, bensì quella del Portale della flora d’Italia 2021.1, che  deriva dalla Checklist della flora autoctona (Bertolucci et al., 2018) e alloctona (Galasso ed al., 2018) d’Italia e dai loro successivi aggiornamenti.

La stagionalità delle orchidee è legata soprattutto a quattro fattori, il primo dei quali è sicuramente la luce e quindi il fotoperiodo, che
è un po’ meno rilevante per quelle che vivono in ambienti più ombrosi. Un altro fattore importantissimo è la temperatura, che tra l’altro sta cambiando tantissimo da un po’ di anni a questa parte.

Con l’aumento delle temperature medie globali, molte orchidee si stanno spostando verso nord, specialmente le orchidee mediterranee, mentre le zone in cui sono presenti le orchidee alpine si stanno alzando di quota ma stanno anche regredendo perché trovano sempre meno le condizioni per riprodursi.

Un altro fattore importantissimo per la riproduzione e la fenologia delle orchidee è la piovosità. Quando il clima è molto secco, molte orchidee addirittura seccano prima di arrivare alla fruttificazione.

Un altro dei fattori che influisce maggiormente sulla fioritura e sulla stagionalità è la presenza degli impollinatori, visto che la riproduzione delle orchidee è prevalentemente entomofila, quindi operata dagli insetti.

Le orchidee hanno diverse strategie per attirare gli impollinatori: una è quella dell’offerta del cibo, e in particolare l’abbondanza di nettare come nel caso dell’Orchis purpurea.

Un’altra strategia coinvolge le formiche che intervengono attivamente nell’impollinazione di alcuni generi come le Epipactis. Altre orchidee, in particolare tutte le Serapias,
offrono un rifugio agli insetti, in particolare ai coleotteri, in quanto hanno una forma tale da offrire loro un riparo notturno, con una temperatura anche di due gradi superiore rispetto all’esterno. Gli insetti, di notte, entrano per rifugiarsi ed al mattino ne usciranno coperti di polline.

Del tutto diverso il caso delle Ophrys che operano un vero e proprio inganno sessuale, in quanto attuano una serie di accorgimenti, soprattutto chimici, che imitano perfettamente i feromoni delle femmine di certi insetti.
L’inganno è costituito sia dall’odore che dalla consistenza,
dalla texture e dai colori dei labelli.

A questo punto bisogna però fare una precisazione: una volta si credeva che ogni Ophrys avesse una sola specie di insetto impollinatore, ma oggi sappiamo non è così perché, in virtù della loro plasticità evolutiva, sono in grado di attirare impollinatori diversi, tranne in alcuni casi, come nell’Ophrys speculum.

Questa orchidea è una nuova entrata tra le orchidee piemontesi in quanto, pur essendo strettamente stenomediterranea, quindi limitata alle aree cosiddette dell’ulivo, è però comparsa nel 2021 nel Piemonte meridionale. La singolarità di questa orchidea è anche che l’unico impollinatore al momento riconosciuto è la Dasyscolia ciliata, una vespa che si trova soprattutto Sicilia, che in Piemonte
non è mai stata rinvenuta.
Abbiamo quindi due possibilità: una è che questa piccola colonia, forse addirittura una pianta sola, regredisca perché non trova gli impollinatori che le permetterebbero di propagarsi.

L’altra è che invece abbia dei meccanismi adattativi che le permettono di avere un efficace riproduzione per via vegetativa.
Quest’ultima ipotesi è molto improbabile perché l’Ophrys speculum in genere forma colonie con un numero di individui molto ristretto: pensate che la popolazione più numerosa nell’Italia peninsulare conta 23 esemplari.

Un’altra orchidea molto specializzata per quanto riguarda l’impollinazione è l’Ophrys insectifera che ha un unico impollinatore, l’Argogorytes mystaceus, che però è molto diffuso in Italia. La presenza degli impollinatori, di solito vespe e api solitarie selvatiche, è molto importante ed è anche critica, in quanto sono tra gli insetti più minacciati.

Quando nei prossimi webinar parleremo di cosa fare per favorire la presenza delle orchidee nei nostri territori, approfondiremo soprattutto come salvaguardare la presenza di questi preziosissimi imenotteri, che svolgono un ruolo forse
anche più importante delle api mellifere.

Nell’immagine possiamo vedere la fenologia del genere Ophrys che alterna una fase geofita estiva, in cui non è visibile, a una fase autunnale durante la quale emette le prime foglie che compongono la rosetta basale, la quale andrà incontro a una quiescenza. Nel frattempo, sviluppa un nuovo tubercolo, mentre quello vecchio rinsecchisce. Nella primavera completerà il suo ciclo, con l’emersione dello stelo, la fioritura e poi la fruttificazione. Durante l’estate tutte le parti aeree seccheranno, così come il primo tubercolo e il tubercolo
dell’anno, mentre il nuovo tubercolo, turgido e ricco di enzimi, resterà in quiescenza per poter permettere lo sviluppo della pianta l’anno successivo.

CICLO ANNUALE DELLE ORCHIDEE: Ophrys
CICLO ANNUALE DELLE ORCHIDEE: Ophrys

Febbraio - Marzo

Cominciamo adesso con le specie più precoci, quelli che quelle in Piemonte fioriscono tra febbraio e marzo.

Come detto precedentemente la Barlia robertiana è fiorita nel centro-sud Italia ma anche in Liguria, visto il clima diverso da quello che trova in Piemonte.

Per inciso bisogna ricordare che queste specie a fioritura precoce hanno sviluppato la rosetta basale durante l’inverno e queste rosette sono di solito molto piccole, tranne quella della Barlia robertiana che ha foglie di 15-20 centimetri, e quindi il rischio che gli escursionisti possano rovinarle, compromettendo la successiva fioritura, è elevato.
È anche vero che in questo periodo dell’anno il terreno è talmente marrone e pieno di erba morta e giallastra che è più facile fare attenzione e non rovinare quello che poi potrà diventare una bella fioritura primaverile.

Orchidee spontanee che fioriscono tra febbraio e marzo in Piemonte
Barlia robertiana e Ophrys sphegodes

Barlia robertiana e Ophrys sphegodes sono le prime due orchidee che vengono in mente agli autori parlando di fioritura in questo periodo dell’anno, soprattutto nel nord Italia.
Alcune sono un po’ più rare in altre regioni, per esempio la Barlia robertiana in Lombardia.

L’ampliamento dell’areale di distribuzione di questa orchidea è incredibile, non solo in Italia. Questa specie del bacino del Mediterraneo è arrivata fino in Olanda.

La Barlia robertiana non ha superato verso nord il Po, almeno in Piemonte.
Ciò è legato, oltre alla presenza stessa del fiume che può fungere da barriera naturale, anche al fatto che a nord
del Po il territorio è densamente coltivato, con presenza di risaie, quindi ambienti sfavorevoli al suo sviluppo.

È però andata ancora più a nord, passando dalla Francia e seguendo il corridoio ecologico del Rodano, arrivando fino alle porte di Parigi, in Normandia e in Olanda nel giro di pochissimi anni.
In questo caso il fiume non ha costituito una barriera ma un vero e proprio corridoio che l’ha aiutata a espandersi.

Oltre a questo mezzo “naturale”, un modo di propagazione poco naturale è dato dal collezionismo in quanto, per esempio, ci sono state segnalazioni di Barlia robertiana nel Regno Unito,
probabilmente legato alla “fuga” di qualche esemplare coltivato.

Ophrys sphegodes è una bellissima e piccola orchidacea che insieme alla Ophrys massiliensis, che in Italia si trova esclusivamente in Liguria, è tra le prime a fiorire.

In annate particolari l’Ophrys massiliensis può fiorire anche a Natale.

CICLO ANNUALE DELLE ORCHIDEE: Cephalanthera
CICLO ANNUALE DELLE ORCHIDEE: Cephalanthera

Aprile - Maggio

La stagione d’oro delle fioriture per le zone di bassa collina e pedemontane si concentra in questi due mesi.

La Ophrys fuciflora, che è una tra le Ophrys più comuni nel Piemonte meridionale, fiorisce in questo periodo.
Questa orchidea è stata ritrovata a partire da 150 fino a 1665 metri sul livello del mare.
L’ampia escursione di quota fa sì che il suo periodo di fioritura sia molto ampio: può iniziare a fiorire ad aprile a quote basse e arrivare a fiorire fino a giugno in montagna.
Un discorso molto simile può essere fatto per un’altra orchidea che fiorisce in questo periodo, l’Ophrys insectifera. Sulle colline vicino alla città di Torino ci sono delle ricchissime
stazioni, attorno ai 300 metri di quota, in cui è già in fiore attorno alla metà di marzo, mentre la stessa specie, in montagna, si può trovare fiorita fino a giugno inoltrato.

Orchidee spontanee che fioriscono tra aprile e maggo
Ophrys fuciflora e Ophrys insectifera

Sempre in aprile maggio altre Ophrys, più rare per il Piemonte, come l’Ophrys funerea e l’Ophrys bertolonii, sono in fiore. Entrambe queste specie si trovano esclusivamente nel settore sudorientale, nelle zone a confine con la Lombardia e con la provincia di Genova.
Queste orchidee presentano una macula che il nostro occhio percepisce tra il viola e l’azzurro, e che non corrisponde alla colorazione di nessun insetto.

Dobbiamo però pensare che quello che vediamo noi non è quello che vedono gli imenotteri: ci sono delle bellissime fotografie fatte con la spettrografia che dimostrano come questa macchia abbia delle rifrazioni di luce che la rendono cangiante, e che sia questo aspetto ad attirare l’insetto, oltre ai feromoni prodotti dalla pianta.

Orchidee spontanee che fioriscono tra aprile e maggo
Ophrys funerea e Ophrys bertolonii

Sempre nello stesso periodo fioriscono diverse orchidee del genere Orchis come l’Orchis militaris e diverse Neotinea come la Neotinea tridentata e la Neotinea ustulata.

Le Neotinea spesso si trovano in stazioni con centinaia e a volte migliaia di esemplari, e talvolta anche in ambienti inaspettati, comportamento simile a quello dell’Anacamptis morio di cui una delle stazioni forse più ricche del Piemonte
si trova lungo la bretella dell’autostrada che da Novi Ligure si aggancia all’autostrada che sale verso Milano.

Orchidee spontanee che fioriscono tra aprile e maggo
Orchis militaris e Neotinea tridentata

Lungo i pendii erbosi ben tenuti e ben rasati si trovano, sul bordo della strada, migliaia di Anacamptis morio che nessuno disturba perché non sono presenti piazzole d’emergenza in cui fermarsi.

Una delle più vistose ed appariscenti orchidee che fiorisce in questo periodo è senza dubbio l’Orchis purpurea, comune in gran parte del Piemonte.
Questa orchidea, assieme all’Anacamptis morio, presenta una straordinaria varietà di colori, che possono essere presenti anche all’interno della stessa stazione.

Orchidee spontanee che fioriscono tra aprile e maggo
Orchis purpurea e Anacamptis morio

Maggio - Giugno

In questo periodo le fioriture delle orchidee cominciano a spostarsi su quote più elevate.

Sui monti comincia la lunga stagione che porterà a vedere piante meravigliose nel pieno del loro splendore.

Tra queste sicuramente la Dactylorhiza sambucina, che presenta un’alta variabilità cromatica, spesso presente all’interno della stessa stazione, con piante a fiori gialli, a fiori rosa e a fiori viola.

In questo periodo fiorisce l’Ophrys apifera che è tra le Ophrys più tardive, in quanto comincia a fiorire dalla fine di maggio e continua fino a tutto giugno.

Bisogna tuttavia tenere sempre in considerazione i fattori climatici, che nei quarant’anni di osservazioni hanno portato a verificare come le orchidee spontanee anticipino sempre più le fioriture.

Orchidee spontanee che fioriscono tra maggio e giugno in Piemonte
Dactylorhiza sambucina e Ophrys apifera

Giugno - Luglio

Tra giugno e luglio siamo sicuramente sui monti, perché questo è il periodo delle fioriture in quota, che regalano spettacoli veramente straordinari.

Due perle di questa stagione sono la Nigritella corneliana, un endemismo presente in Piemonte dal confine con la Liguria fino al Moncenisio, dai fiori bianco rosati, e il Cypripedium calceolus, rarissimo in Piemonte, con poche stazioni storiche e con una stazione recentemente scoperta nei dintorni di Bardonecchia.

Il Cypripedium calceolus merita qualche parola in più, in quanto è considerata un vero gioiello può capitare che il proprietario del terreno elimini le piante per paura delle possibili limitazioni a cui andrebbe incontro. In questo modo è sparita un’intera stazione in bassa valle di Susa perché non si è avuto il coraggio di contattare i proprietari e di intavolare con loro un discorso di compensazioni.

Orchidee spontanee che fioriscono tra maggio e giugno in Piemonte
Nigritella corneliana e Cypripedium calceolus

Tra giugno e luglio comincia un vero e proprio “incubo” nel senso che, se molti gruppi e generi di orchidee sono difficili da distinguere l’uno dall’altra, nel genere Epipactis è molto complesso distinguere le varie specie, anche quando sono in fiore.

Nei disegni potete vedere tre specie molto comuni e abbastanza facili da distinguere tra loro ma le altre, soprattutto quelle con stelo e fiori verdastri, sono un po’ più complesse. Si trovano quasi tutte nei boschi, tranne l’Epipactis palustris che, come dice il nome stesso, vive appunto in zone paludose.

Un’altra nota interessante riguarda l’Epipactis atrorubens, che predilige zone aride molto aperte ed è anche una delle orchidee che si trova alle quote più alte, fino a 2400 metri.

Orchidee spontanee che fioriscono tra maggio e giugno in Piemonte
Epipactis palustris - Epipactis atrorubens - Epipactis helleborine

A questa altitudine, oltre all’Epipactis atrorubens, c’è solo un rappresentante del genere Dactylorhiza, la Dactylorhiza majalis, tipica delle torbiere alpine.
Essendo piante che non hanno molto da offrire ai loro impollinatori mettono in atto delle strategie di impollinazione particolari, imitando fiori che invece hanno molto nettare, ingannando quindi gli insetti che le visitano comunque.

La Gymnadenia conopsea presenta uno sperone caratteristico, che indica una strategia completamente diversa rispetto a quella vista prima.
In questo caso la pianta offre del nettare, presente nello sperone, per attirare gli insetti impollinatori.

Orchidee spontanee che fioriscono tra maggio e giugno in Piemonte
Dactylorhiza majalis e Gymnadenia conopsea

Agosto

Ad agosto siamo ormai verso la fine della stagione.

Sono pochissime le orchidee in fiore in questo periodo, a meno che non si salga molto di quota, per esempio nella zona di un piccolo nevaio in cui la neve si è sciolta da poco, può capitare di trovare ancora qualche Dactylorhiza in fiore.

Le specie che crescono in questo mese e fioriscono sono l’Epipogium aphyllum, specie molto rara che si trova nelle foreste di conifere, e la Goodyera repens, piccolissima orchidea con la caratteristica, come si vede bene nel disegno, di avere le foglie ricoperte da un reticolo.

Questa è anche l’unica orchidea con una parte epigea, cioè fuori terra, presente per tutto l’anno, perché la rosetta basale della Goodyera permane per tutto l’anno.

Orchidee spontanee che fioriscono ad agosto
Epipoium aphyllum e Goodyera repens

Settembre - Ottobre

L’ultima orchidea a fiorire è la Spiranthes spiralis,  come accennato all’inizio.

In Piemonte  può cominciare a fiorire a metà agosto, ma il  suo periodo d’oro è tra settembre e ottobre,  mentre in centro e sud Italia fiorisce da fine  ottobre in avanti. 

Con la Spiranthes spiralis si chiude la panoramica  delle specie più comuni o più interessanti  che sono state mostrate per far vedere  come la stagione della fioritura delle orchidee  copra quasi tutto l’anno  

Orchidee spontanee che fioriscono tra settembre e ottobre
Spitanthes spiralis