SCHEDA SPECIE di Francesca Castiglione
Da ORCHIS Numero 2, Anno 2022, pp. 47-49
GENERALITÀ
La Maxillaria lineolata è comunemente conosciuta con il sinonimo di Mormolyca ringens, ma recentemente la specie è stata spostata nel genere Maxillaria. È stata de scritta da John Lindley nel 1840 come Trigonidium ringens e trasferita nel genere Mormolyca da R. Schlecter nel 1914. Si tratta di un’orchidea epifita di piccole e medie dimensioni; ha pseudobulbi compressi da subsferici ad ellissoidali, alti fino a 8 cm, avvolti alla base da guaine distiche e separati da un breve rizoma rigido, che portano una singola foglia apicale coriacea. Le infiorescenze sono prodotte dalla base degli pseudobulbi o dalle ascelle delle brattee sul rizoma. Gli steli sono eretti, lunghi fino a 24 cm, con brattee marroni e scabrose, più lunghi o uguali alla lunghezza della pianta e portano un solo fiore. Il fiore è largo circa 2,5 cm, di color giallo con venature da bruno-rossastro a viola. La colonna è di color verde brillante e il labello è corto e rosso. Si tratta di una pianta molto generosa: fiorisce frequentemente con un grande numero di steli dall’inverno all’estate ed è profumata.
HABITAT
La Maxillaria lineolata è una specie nativa dell’America centrale. Proviene dalle foreste dense e umide di querce a partire dal Messico, Belize, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, fino al Costa Rica, ad altitudini comprese tra il livello del mare e 1400 metri. Il clima è il tipico tropicale, con una stagione delle piogge e una più arida.
TEMPERATURA
Data l’altitudine e l’areale in cui vive in natura, questa pianta si adatta sia alla serra calda che a quella intermedia. Sopporta temperature minime invernali di 12° C.
LUCE
La Maxillaria lineolata necessita di ombra luminosa, non deve essere esposta ai raggi diretti del sole.
UMIDITÀ
Come la maggior parte delle orchidee ap partenenti alla famiglia delle Maxillaria necessita di una buona umidità ambientale, superiore al 70%.
ACQUA
La Maxillaria lineolata va innaffiata bene durante lo sviluppo dei nuovi pseudobulbi, finché questi giungono alla maturità. A questo punto, che coincide con l’abbassarsi delle temperature in inverno, le innaffiature vanno ridotte ed è necessario un leggero riposo. Le radici devono tuttavia rimanere umide, non va lasciata asciutta per troppo tempo altrimenti gli pseudobulbi si disidratano eccessivamente.
FERTILIZZAZIONI
La Maxillaria lineolata non ha grosse esigenze, una concimazione standard a circa 250 µS/cm di un buon concime bilanciato e microelementi in traccia, alternato a nitrato di calcio e solfato di magnesio è più che sufficiente. Ogni tanto è bene fare un abbondante lavaggio con acqua da osmosi o piovana, per evitare l’accumulo di sali minerali nel substrato.
VENTILAZIONE
Dato che la Maxillaria lineolata predilige un substrato e un ambiente umido, è necessario fornire una buona ventilazione per evitare l’attacco da parte di malattie fungine.
MEDIUM E RINVASO
Si tratta di una pianta di facile coltivazione, può essere coltivata in vaso con l’utilizzo di un substrato ben drenante, che mantiene una buona umidità alle radici, ad esempio un mix di bark fine e sfagno, oppure del semplice lapillo.