INTERVISTA di Francesca Castiglione
Da ORCHIS Numero 3 Anno 2022, pp.100-104
Come si è verificato il tuo primo incontro con le orchidee? E come ti sei appassionato?
Quando andavo in montagna, da piccolo, ogni tanto vedevo dei fiori diversi dal solito ai quali fin da subito mi sono interessato, scoprendo poi che erano orchidee. Da quella scoperta mi sono appassionato e col tempo la mia passione è cresciuta, acquistando sempre più piante, e scoprendone sempre di più.
Da quanti anni?
Non so bene da quanti anni, ma comunque da un po’ di tempo.
Quante piante hai?
Più di settanta orchidee tropicali e, penso, una ventina di quelle terricole europee.
Quali piante costituiscono il cuore della tua collezione? Principalmente quelle nel mio orchidario, per la maggior parte Pleurothallidinae, anche se ho alcune Phalaenopsis, sia ibride che botaniche, alcuni Bulbophyllum e altre orchidee.
Attualmente quale preferisci (genere, miniature, profumate, provenienza, ecc.)?
Le mie orchidee preferite fanno parte della sottotribù delle Pleurothallidinae; mi piacciono molto i generi Restrepia, Specklinia, Lepanthes, Platystele e simili, ma in generale un po tutte le orchidee strane, microscopiche e molto rare. Mi piacciono molto anche alcuni Angrecoidi e tutte le orchidee terrestri italiane e quelle palustri.
Come coltivi? Casa, serra o
orchidario?
La maggior parte le coltivo in casa e, in estate, le porto all’esterno, ma ho
anche un orchidario e un piccolo acquario utilizzato come orchidario per quelle
appena prese e in quarantena.
Usi l’illuminazione artificiale? Se sì, di che tipo? Ne sei soddisfatto?
Uso una growlight a quattro braccia per le orchidee in casa e una luce per acquario a spettro completo per quelle in orchidario. Sono molto comode, secondo me l’unico problema è che le growlight ti rendono la stanza viola.
Solitamente gli appassionati trovano soluzioni a volte geniali per risolvere i vari problemi di coltivazione casalinga. Hai qualche idea da segnalare?
Si, ho trovato molto utile coltivare appoggiando alcune zattere in acquario come, ad esempio, la Maxillaria tenuifolia, che anche con qualche pseudobulbo totalmente immerso cresce benissimo.
Quali errori?
Un errore che ho fatto è stato quello di non far fare ad alcune piante il riposo invernale, mantenendole troppo al caldo e quindi non facendole fiorire. Ho avuto problemi anche con substrati scadenti per orchidee terricole e, prima dell’orchidario, un problema era quello che prendevo piante che necessitano di un’umidità maggiore rispetto a quella della casa.
Il tuo sogno nel cassetto?
Riuscire a coltivare in serra orchidee rare per poi ripopolare le zone di origine, soprattutto contribuire a ripopolare le orchidee selvatiche italiane.
La coltivazione e la passione per le orchidee ha influito sul rapporto con te stesso e con chi ti sta vicino?
Se sì, in che modo?
Si, la mia passione ha influito prima di tutto sui miei genitori, che hanno assecondato la mia passione, portandomi ad eventi riguardanti orchidee e comprando le cose di cui ho bisogno per coltivarle. La mia passione ha influito anche sui miei amici, che ora conoscono e sanno riconoscere alcune orchidee.