Bletilla striata

Bletilla striata Schema coltivazione Orchis n2 2021 pp.58-61

Le Bletilla sono piante terricole che comprendono 6 specie, diffuse in Cina e Giappone. La Bletilla striata è la più robusta e adattabile nel suo genere, per questo motivo è anche conosciuta come orchidea da giardino. Può essere coltivata in piena terra, dove resiste anche a -10, o in vaso. Ne esistono diverse varietà con colori che vanno dal bianco al rosa fucsia, al blu. In Cina è utilizzata nella medicina tradizionale, per questo in natura è in forte pericolo di sopravvivenza.

Gastrochilus retrocallus

Gastrochilus retrocallus Foto1 Orchis N3 2021 p.7

Il Gastrochilus retrocallus è una specie un po’ diversa dalle altre appartenenti al medesimo genere. Per molto tempo infatti è stata classificata come Haraella retrocalla, nome con cui è molto nota tra gli appassionati. La pianta è molto piccola e le infiorescenze portano pochi fiori. E’ originaria dell’isola di Taiwan, dove cresce in foreste decidue tra i 500 e i 1500 m di altitudine. Pianta molto adattabile alle diverse temperature e poco esigente.

Pecteilis radiata

Pecteilis radiata ORCHIS N3 2021 p.52

La Pecteilis radiata ha recentemente cambiato nome, è conosciuta come Habenaria radiata.
Il nome del genere Pecteilis deriva probabilmente dal greco latinizzato πεκτεῖν “pektéin” che significa “tagliare, tosare”, in riferimento alle caratteristiche estremità sfrangiate del labello.
La Pec. radiata è diventata famosa per la particolare forma del fiore, che ricorda un airone in volo. E’ una specie decidua a riposo invernale, sopporta anche -10°, fiorisce in piena estate.

Aerangis fastuosa

Aerangis fastuosa Foto 1 ORCHIS N4 2021 p.15

L’Aerangis fastuosa fu descritta per la prima volta nel 1881 come Angraecum fastuosum. Fu trasferita in seguito nel genere Aerangis nel 1914. L’Aerangis fastuosa è una piccola pianta epifita che vive nel Madagascar, in foreste molto piovose di media altitudine, con un buon grado di umidità e una notevole escursione termica, su alberi abbastanza piccoli. Il suo nome deriva dal greco αηρ (aria) e αγγος (ricettacolo) in riferimento, probabilmente, al lungo sperone presente sul labello della specie.

Thecopus maingayi

Thecopus maingayi Foto1 ORCHIS 4 2021 p.82

Thecopus maingayi è una pianta epifita di medie dimensioni a crescita simpodiale. è originario delle foreste di bassa quota di Thailandia, Malesia, Vietnam e Borneo. Poco diffusa nelle collezioni ma facile da coltivare in serra intermedio calda.

Cattleya guttata

Cattleya guttata ‘Caramelo’, foto e coltivazione di Federico Carotti ORCHIS NS 2024 p.102

La Cattleya guttata è originaria della costa centrale del Brasile, fu descritta per la prima volta da John Lindley nel 1831. Cattleya bifoliata, epifita o litofita di medie dimensioni, ha pseudobulbi cilindrici e allungati, che portano due foglie apicali. La fioritura avviene tra l’autunno e l’inverno, i fiori hanno consistenza pesante, sono cerosi, profumati e possono arrivare a 15 giorni di durata.

Cattleya schilleriana

Cattleya schilleriana ‘Michelangelo’, foto e coltivazione di Michelangelo Di Schiena ORCHIS NS 2024 p.116

La Cattleya schilleriana fu descritta per la prima volta nel 1857, è molto simile alla Cattleya aclandiae,. E’ una Cattleya bifoliata di picco le dimensioni, epifita o litofita, a crescita simpodiale. Le nuove vegetazioni compaiono in primavera e la fioritura avviene tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. I fiori sono deliziosamente profumati, cerosi, lucenti e longevi. Apprezzata per la bellezza dei fiori e la facilità di coltivazione.

Cattleya dowiana

Cattleya dowiana, foto e coltivazione di Michelangelo Di Schiena ORCHIS NS 2024 p.96

La Cattleya dowiana venne trovata per la prima volta in Costa Rica nel 1850 dal cacciatore di orchidee Josef Warszewicz, ma tutti gli esemplari inviati in Inghilterra morirono prima si produrre un solo fiore. La nuova Cattleya dal colore giallo fiorì inaspettatamente tra le piante inviate da Skinner nel 1865, fu descritta solo nel 1867 da James Bateman nel Curtis’s Botanical Magazine. Cattleya monofoliata, epifita di medie dimensioni, fiorisce a fine autunno, con pochi o diversi fiori molto appariscenti, di breve durata ma molto profumati.

Cattleya aclandiae

Cattleya aclandiae, foto e coltivazione di Federico Corotti, ORCHIS NSpeciale 2024 p.64

La Cattleya aclandiae fu descritta per la prima volta dal botanico inglese John Lindley nel 1840; è così nominata in onore di Lady Ackland, autrice dei disegni e moglie di Sir Thomas Dyke Ackland, che fu il primo europeo a coltivare con successo questa orchidea nelle proprie serre. E’ una Cattleya bifoliata, epifita a sviluppo simpodiale di piccole dimensioni a crescita compatta. Fiorisce in primavera ed estate dai nuovi pseudobulbi, la dimensione del fiore è molto grande rispetto alla dimensione della pianta. I fiori sono spessi, cerosi, profumati e speziati, di lunga durata. E’ presente in diverse forme di colore coerulea, rubra, alba e albescens. Unica nel genere Cattleyea, può rifiorire anche quattro volte in un anno.

Cattleya pumila

Cattleya pumila, forma colore coerulea, Foto di Francesca Castiglione, mostra Varese Orchiedea 2011, ORCHIS NSpeciale 2024 p.52

La Cattleya pumila fu descritta per la prima volta da William Jackson Hooker nel 1838; l’epiteto specifico si riferisce alle piccole dimensioni della pianta soprattutto in proporzione alla dimensione dei fiori, che di solito sono grandi quanto la pianta. Sono state descritte molte varianti di colore, dal colore candido della forma alba al quasi blu della forma coerulea.