NUOVE SPECIE di Francesca Castiglione

Chiloschista bhutanensis, una nuova specie dal Bhutan

«Lankesteriana», volume 22, n°2 (2022), pp.117-122, di Bhakta Bdr. Ghalley, Stig. Dalström, Laxmi Sagar e Mer Man Gurung.

È stata descritta una nuova specie di Chiloschista proveniente da un’area ristretta del Bhutan: la Chiloschista bhutanensis. Nel maggio 2014 un gruppo di ricerca del National Biodiversity Center di Serbithang, Bhutan, ha effettuato una spedizione per inventariare le orchidee presenti nella parte meridionale del Bhutan. Questi ricercatori hanno trovato piante di Chiloschista, prive di fiori, che crescevano come epifite su piccoli alberi in ombra profonda vicino a Gelephu Tshachu, sorgenti termali appena a nord della città di Gelephu, nel distretto di Sarpang e vicino al confine indiano. Sono state raccolte alcune piante che sono state coltivate presso il Royal Botanical Garden a Serbithang, dove una pianta ha fiorito a maggio dell’anno successivo e si è scoperto che si trattava di una nuova specie che è stata descritta come Chiloschista gelephuensis nel 2019. I fiori sono gialli sfumati di marrone con macchie, come in molte altre specie di questo genere, ma la struttura interna del labello è diversa rispetto ad altre specie simili. La morfologia interna del labello si è rivelata un utile strumento di distinzione per altre specie di colore simile del Bhutan e altrove; ciò ha portato all’identificazione di altre due specie di Chiloschista non ancora descritte: la Chiloschista densiflora e la Chiloschista himalaica. Durante il processo di preparazione dei testi tassonomici delle due specie appena menzionate, una terza specie di colore simile è stata scoperta dalla guardia forestale Bhakta Bdr. Ghalley, durante una piacevole passeggiata insieme alla moglie e al figlio lungo il fiume Wangchhu nel distretto di Chhukha del Bhutan.
A febbraio e a marzo del 2022 nell’area è stato scoperto nuovo materiale vegetale che è stato esaminato e conservato, confermando che si tratta della nuova specie Chiloschista bhutanensis. La stagione di fioritura è febbraio-marzo, molto anticipata rispetto alla stagione di fioritura ad aprile-maggio della Chiloschista himalaica, e la distribuzione in zone molto distanti della Chiloschista densiflora, oltre a distinte differenze morfologiche del labello (distinta gobba interna eretta vicino alla metà del fondo del labello), unitamente al fiore più piccolo (10 mm di diametro contro 12-13 mm della Chiloschista himalaica) e chiaro, con il cappuccio dell’antera relativamente grande in relazione alla dimensione complessiva del fiore, la differenziano facilmente dalle altre specie maculate del Bhutan. La Chiloschista bhutanensis è una pianta epifita, con numerose radici, espanse, tereti o leggermente appiattite, di 2-3 mm di diametro circa e di 24-30 cm di lunghezza. Il fusto è ridotto, praticamente assente, e le foglie sono stagionali, presenti solo durante la stagione delle piogge e non sono presenti sulle piante in fiore. Le infiorescenze sono sub-erette o pendenti, lunghe 1-10 cm, ma solitamente sono molto corte e densamente fiorite, quasi diritte e indistintamente flessuose, portano da 4 a 13 fiori. Il fiore è di color giallastro pallido fino al bianco, con macchie marroni, con i sepali e i petali piuttosto grossi e larghi. Il labello è generalmente bianco con delle barre brunastre chiare all’interno dei lobi laterali e, occasionalmente, con un paio di minuscoli punti marroni vicino all’apice del lobo anteriore. Il sepalo dorsale è da largamente ovato a suborbicolato, eretto o piegato in avanti sulla colonna, prevalentemente glabro. I sepali laterali sono di forma simile, principalmente glabri, fusi basalmente lungo il micropubescente piede della colonna. I petali sono di forma simile, glabri, sessili e fusi al piede della colonna. Il labello è rigidamente attaccato all’apice del piede della colonna, canalicolato ventralmente, trilobato; i lobi laterali sono da eretti a ricurvi verso l’interno, apicalmente arrotondati, il lobo anteriore è corto ed eretto, carnoso e bilobato. Lungo il fiume Wangchhu si conosce solo la Chiloschista bhutanensis, che cresce epifita su alberi dalla corteccia ruvida come Alnus nepalensis e Albizia sp.. Il nome di questa specie, minuscola ma attraente, le è stato dato in riferimento alla nazione in cui è stata trovata, e di cui molto probabilmente è endemica.