Questo corso mira a fornire le conoscenze essenziali per ottenere il massimo successo nella coltivazione di numerose varietà di orchidee, concentrandosi principalmente sulle pratiche di coltivazione domestica. Si focalizzerà sulle specie adatte a condizioni serra calda, poiché le temperature invernali delle case raramente scendono al di sotto dei 18 gradi.

Le orchidee ci possono dividere in questi due grandi gruppi. questa informazione ci è molto utile per comprendere il portamento della pianta, come essa si sviluppa e come si rinvaserà

Ecco i principali fattori da considerare per una coltivazione di successo. È fondamentale porre particolare enfasi sull’osservazione e sulla pazienza, specialmente con le piante che sono coinvolte in un processo di creazione di radicazione dopo un rinvaso 

Importantissimo  per la coltivazione delle Phalaenopsis è bagnare bene tutto il substrato, in modo abbondante, solo quando tutte le radici della pianta sono asciutte. Questo può essere facilmente verificato attraverso la colorazione delle radici; quando sono asciutte assumono un colore argenteo, mentre quando sono bagnate saranno verdi

La struttura radicale della maggior parte delle piante epifite, come le Phalaenopsis, è composta da un velamen, uno strato esterno di cellule morte che funge da spugna per trattenere l’umidità intorno alle radici, e da vere e proprie radici, sottili filamenti, che si sviluppano all’interno di questa struttura.

La maggior parte delle orchidee Phalaenopsis ibride commerciali può tollerare una salinità di 400-500 μS/cm. La salinità dell’acqua è un fattore importante per la giusta crescita delle piante. Si consiglia di smezzare l’acqua del rubinetto con acqua piovana o ad osmosi inversa, o ancora meglio utilizzare questi due tipi di acqua aggiungendo una leggera salinità attraverso una minima quantità di concime

Per il dosaggio bisogna attenersi alle indicazione in etichetta. Per le orchidee epifite si sconsiglia di utilizzare concimi a lenta cessione, che possono creare delle concentrazioni saline che possono bruciare le radici

Questa è un ottima gestione nella gestione della concimazione casalinga, perché non è realizzata secondo delle cadenza regolari, ma tenendo conto delle reali esigenze idriche della pianta (che cambiano nelle diverse stagioni)

È necessario procedere al rinvaso nelle seguenti circostanze:

  • Il vaso è significativamente troppo piccolo rispetto alle dimensioni della pianta.
  • La pianta è in cattive condizioni e molte delle sue radici sono marce.
  • Il substrato utilizzato non è adatto al nostro ambiente o stile di coltivazione.
  • Il substrato è deteriorato o marcito.

 

In ciascuna di queste situazioni, il rinvaso è indispensabile per il benessere della pianta.

Per il rinvaso oltre al nuovo vaso, di massimo 2 misure superiori (es: 12 cm –> max 14 cm), e al nuovo substrato, c’è la necessità di utilizzare delle forbici disinfettate con candeggina per effettuare i tagli necessari

Nel momento della pulizia delle radici è necessario togliere tutto ciò che è marcito (come da immagini). oltre a questo è consigliato, al momento del rinvaso rimuovere, dalle Phalaenopsis industriali, la Baby ball (vedi foto seguente)

Si consiglia al momento dell’intera sfioritura di recidere lo stelo floreale dal secondo nodo inferiore (vedi foto: linea fucsia). Per quanto riguarda i Keiki consigliamo di rimuoverli non appena formino delle radici di almeno 4 cm

Per approfondimenti o ulteriori informazioni, vi consigliamo di vedere il corso base nella sua versione video integrale: clicca qui