La nutrizione minerale delle orchidee

trascrizione a cura di Daniele Menotti Pratesi , n.4, 2023, pp. 60

Riassunto: Pierdomenico Perata, Professore Ordinario di Fisiologia Vegetale presso la Scuola Universitaria Superiore “Sant’Anna” di Pisa, nella sua conferenza tenuta a “Varese orchidea” il 10 settembre 2023 introduce i fondamentali della fertilizzazione delle orchidee, soffermandosi sull’importanza che i diversi elementi hanno nella crescita di queste piante. La nutrizione minerale delle orchidee comprende elementi come azoto, fosforo e potassio, essenziali per la crescita e la fioritura. I fertilizzanti forniscono questi nutrienti, ma è importante considerare la loro composizione e l’assorbimento degli stessi da parte delle piante. L’azoto può essere assorbito in diverse forme (nitrica ed ammoniacale), compresa l’urea, anche dalle orchidee epifite. Altri minerali come fosforo, potassio, calcio e magnesio sono cruciali e devono essere forniti in modo bilanciato. La scelta del substrato e dell’acqua influisce sull’assimilazione dei nutrienti. Consultare esperti è consigliato per mantenere la salute delle orchidee, evitando soluzioni fai-da-te dubbie.

Abstract: Pierdomenico Perata, Full Professor of Vegetal Physiology at the Scuola Universitaria Superiore “Sant’Anna” in Pisa, in his conference held at ‘Varese Orchidea’ on September 10, 2023 introduces the fundamentals about the fertilization of orchids, focusing on the importance that different elements have in the growth of those plants. The mineral nutrition of orchids includes elements such as nitrogen, phosphorus, and potassium, essential for growth and flowering. Fertilizers provide these nutrients, but it’s important to consider their composition and absorption. Nitrogen can be absorbed in different forms, including urea, even by epiphytic orchids. Other minerals like phosphorus, potassium, calcium, and magnesium are crucial and must be supplied in a balanced manner. The choice of substrate and water affects nutrient uptake. Consulting experts is advised to maintain orchid health, avoiding dubious do-it-yourself solutions.

PIERDOMENICO PERATA

Professore ordinario di Fisiologia Vegetale alla Scuola Univeristaria Superiore Sant’Anna di Pisa, ateneo del quale è stato Rettore dal 2013 al 2019. Si occupa di biologia molecolare delle piante, con particolare interesse per i meccanismi di adattamento agli stress ambientali. Da  oltre 40 anni è anche coltivatore amatoriale di  orchidee.

Pierdomenico Perata, Alao, Varese Orchidea 2023

Parliamo di “nutrizione minerale” per descrivere non solo quanto avviene in fase di fertilizzazione, ma per descrivere l’intero processo fisiologico di approvvigionamento di nutrienti che interviene durate la crescita e fioritura delle orchidee. Gli elementi principali di cui abbisognano tutte le piante sono i medesimi, e ciò include anche le Orchidaceae: fra questi i minerali, cui i vegetali attingono dall’ambiente esterno. Le piante, infatti, pur essendo organismi autotrofi, sono in grado di assimilare dall’aria – tramite fotosintesi – solo il carbonio, mentre devono ricercare nell’ambiente naturale tutti gli altri elementi. Fra questi, sono essenziali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), senza i quali le piante non possono crescere; tali elementi sono i tre tipicamente citati nelle sigle che accompagnano i fertilizzanti (NPK). A questo proposito, occorre fare una precisazione: quando si acquista un fertilizzante che, per esempio, riporta la sigla “20-20-20”, in realtà solo l’azoto è disponibile in una quantità equivalente al 20% del prodotto stesso: fosforo e potassio, infatti, non sono presenti in purezza, ma sotto forma di anidride fosforica e ossido di potassio rispettivamente. In termini di peso, in entrambi tali composti, una grande percentuale è costituita da ossigeno: calcolando proporzionalmente la reale presenza di fosforo e potassio, dunque, un classico “20-20-20” sarebbe più correttamente da considerarsi un “20-8,7-16,6”. Calcio, magnesio e zolfo sono componenti anch’essi richiesti in modo importante dalle piante, cui seguono poi i cosiddetti “micronutrienti”, così chiamati in quanto l’ammontare

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