Intermedia

[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Temperatura” box_type=”animated” image=”ss-thermometer” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″]

> 15°C

[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Luce” box_type=”animated” image=”ss-sun” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”last”]

Moderata

[/spb_icon_box] [blank_spacer height=”60px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_icon_box title=”Umidita’” box_type=”animated” image=”ss-rainumbrella” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”first”]

50-70%

[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Acqua” box_type=”animated” image=”ss-droplet” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″]

Regolare

[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Fertilizzazioni” box_type=”animated” image=”fa-eyedropper” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”last”]

Regolare

[/spb_icon_box] [blank_spacer height=”60px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_icon_box title=”Ventilazione” box_type=”animated” image=”ss-tornado” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”first”]

Moderata

[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Media e rinvaso” box_type=”animated” image=”ss-macchiato” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″]

Vaso con corteccia media

[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Riposo” box_type=”animated” image=”fa-history” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”last”]

No

[/spb_icon_box] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Passate con il cursore sulle caselle per girarle e svelarne il contenuto; le caselle piu’ piccole non hanno dei dettagli da svelare

[/spb_text_block] [/spb_column] [blank_spacer height=”60px” width=”1/6″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_column width=”1/3″ el_position=”first”] [blank_spacer height=”90px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”8011″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Miltonopsis Arthur Cobbledic” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_text_block title=”Generalita’” icon=”generalita” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

La Miltoniopsis tenderà a vegetare due volte all’anno: Primavera-estate e autunno-inverno, per questo motivo il rinvaso autunnale dovrà avvenire quando le nuove crescite sono lunghe circa quattro centimetri, la pianta avrà il tempo necessario per ripristinare le vegetazioni prima dell’inizio della stagione calda.

Anche alle Miltoniopsis, come la maggior parte orchidee, piace sentirsi un po’ strette, perché per loro è sinonimo di sicurezza, se si vogliono operare eventuali divisioni della propria Miltoniopsis, è bene ricordare che il numero minimo accettabile di pseudobulbi che comporranno la nuova pianta non deve mai essere meno di 3/5, più bulbi sono, prima la pianta è in grado di ristabilirsi, fiorirà meglio e sarà più resistente alle avverse condizioni climatiche e culturali di una divisione con pochissimi pseudobulbi.

Se tutto andrà bene lungo il corso della coltivazione vedrete gli steli florali che emergono dalla basa delle foglie, dall’ascella del bulbo di nuova maturazione. I fiori tendono ad essere più abbondanti durante la stagione fresca, formati su bulbi che avevano iniziato la crescita in autunno e maturato in inverno. Le fioriture estive saranno generalmente più piccole e più deboli di colore, la pianta può portare da uno a due steli per bulbo come regola generale.

Le specie del genere Miltoniopsis sono solo sei, sono abbastanza rare e non si trovano praticamente in commercio in quanto utilizzate per le ibridazioni che poi sono quelle che noi acquistiamo come quelle raffigurate in questo articolo e che sono comunemente e semplicemente chiamate Miltonia.

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Le Miltoniopsis sono un genere che si adatta bene in appartamento ed è anche detto genere Miltonia Pansy. Le Miltoniopsis in passato erano estremamente popolari tra i coltivatori, si iniziò a parlarne assiduamente a partire dalla fine del 1800 sino alla prima parte di questo secolo, poi l’interesse continuò a decrescere. Sono molteplici le varietà di Miltonia che si possono coltivare magnificamente.

E’ difficile capire perché queste belle varietà non sono più considerate dalla maggior parte dei coltivatori; bisogna dire che in parte il loro declino di popolarità venne causata dalla loro reputazione di essere difficili da coltivare.

Le Miltoniopsis non sono tra le più facili tra le orchidee, le difficoltà possono essere facilmente superate, direi anzi, che se aumenta la sfida, alla fine, quando otterrete la loro fioritura, l’eccitazione sarà ancora maggiore e si capirà che la fama immeritata impedisce alla gente di vedere in casa propria delle così belle orchidee fiorite; non sono difficili, ma solo devono esser coltivate diversamente dagli altri generi.

[/spb_text_block] [spb_column width=”1/3″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”90px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”8004″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Miltonopsis Mauil Mist” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [/spb_row] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_column width=”1/3″ el_position=”first”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”8002″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Miltonopsis Jean Carlson” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_text_block title=”Temperatura” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

Molte persone hanno l’impressione che le Miltoniopsis sono piante che necessitano temperature basse per crescere bene, come i loro cugini Odontoglossum ma non è così.

Le Miltoniopsis non tollerano i picchi elevati di temperatura che una Cattleya o una Vanda potrebbero tollerare, e nemmeno le fredde temperature che deliziano gli Odontoglossum, diciamo che le temperature notturne non devono scendere sotto i 14/16 gradi centigradi, tuttavia, può arrivare a tollerare 10/12 gradi di notte, solo se si trova ad essere in condizioni asciutte.

La temperatura diurna sembra essere il fattore critico per Miltoniopsis, la luce deve andare sempre a braccetto costante con la temperatura, poca luce temperature moderate, tanta luce e le temperature possono salire a 29 / 32 C° massimo.

[/spb_text_block] [/spb_row] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_column width=”1/3″ el_position=”first”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”8007″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Miltonopsis spectabilis” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_column width=”1/3″] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Umidità” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Riteniamo che il 50-70% di umidità relativa sia l’ideale per la Miltoniopsis.

[/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Luce” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Le Miltoniopsis hanno bisogno di buona luce per crescere e fiorire bene, possiamo dire che necessita la stessa luminosità di una Phalaenopsis, oppure più luminosità rispetto ad un Paphiopedilum, non dobbiamo preoccuparci se le foglie assumono un aspetto leggermente “sbiancato”, verde pallido, in quanto questo è il loro colore normale quando prendono molta luce.

[/spb_text_block] [/spb_column] [spb_column width=”1/3″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”8006″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Miltonopsis spectabilis moreliana” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [/spb_row] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Acqua” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”first”]

La Miltoniopsis, ha radici relativamente sottili, che devono essere tenute uniformemente umide, questo è un concetto estremamente difficile per la maggior parte delle persone, perchè non è semplice da capire; per intenderci si può dire che “uniformemente umide” significa che se siete certi che entro domani le radici saranno asciutte, allora dovrete innaffiare in quel momento.

Alla Miltoniopsis piace prendere degli acquazzoni estivi piuttosto che una innaffiata mattutina, ma ne trarrà beneficio solo se la pianta è coltivata in una zattera o su supporto tale da permettere una rapida asciugatura del composto. Se però non si asciuga nel giro di un giorno potrebbe portare alla formazione di fenomeni di marcescenza alle radici sottili, comunque sarà più improbabile commettere errori per l’eccesso di acqua in estate che in inverno. Al contrario, se le foglie tenderanno ad accartocciarsi, questo sarà un indicatore della sotto-irrigazione. L’unica volta che la Miltoniopsis deve essere mantenuta più asciutta, è durante la fase del rinvaso, dopo questo, prima di iniziare a ribagnare regolarmente, si dovrà attendere di vedere la crescita delle radici, non appena ci accorgiamo che le radici cominciano a spingere e ad adattarsi al composto, bisogna ripartire con l’irrigazione con frequenza regolare, non prima.

Dato che richiedono umidità costante, ma ne risentono negativamente se avessero i “piedi bagnati”, il loro composto deve essere ben drenato ma umido.

[/spb_text_block] [spb_column width=”1/3″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”8010″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Miltonopsis Alger” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [/spb_row] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_column width=”1/3″ el_position=”first”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”8008″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Miltonopsis Vanity Red Shadow” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_text_block title=”Fertilizzazioni” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]

La concimazione viene fatta ad intervalli settimanali in ragione di 2/3 grammi/litro con 20-20-20. Ogni quarta settimana usare 10/30/20 per favorire la fioritura. Negli ambienti chiusi di casa nostra consigliamo dopo la concimazione di lavare accuratamente il composto per evitare l’accumulo nocivo di sali chimici.

Come tutte le orchidee anche le Miltoniopsis sono sensibili a parassiti e insetti succhiatori che possono essere combattuti con insetticidi da banco, come Confidor, malathion, o olio minerale. E’ tuttavia necessario prestare attenzione quando si spruzza olio minerale, si somministra contro i parassiti durante le prime ore del giorno in modo che abbia il tempo di asciugare con l’aria ancora fresca; questo aiuta a prevenire eventuali bruciature fogliari causate dall’olio esposto a inaspettati raggi del sole cocente (che è da evitare !), se noterete strane macchie sulle foglie oppure situazioni di marciume batterico, questo significa che possono essere presenti problemi per le nostre Miltoniopsis.

Esempi che di solito possono portare a queste situazioni sono un dosaggio sbagliato di concimazione, oppure un eccesso di acqua o di umidità ambientale.

In genere meglio non usare prodotti fungicidi o battericidi, se non sono necessari, ma se vedete che una pianta è fortemente contaminata da funghi o marciume, spesso è meglio semplicemente gettarla via anziché accanirsi con mille prodotti. (con le piante l’eutanasia è ancora concessa!), anche perché può capitare che nel mentre cercate di salvarla, contaminereste le piante vicine! Infine avrete più gravi perdite, perché le piante che hanno zone in decomposizione in corso, sono una potenziale fonte di infezione per il resto di tutte le altre vostre piante.

Il modo migliore per rimuovere il marciume è quello di asportare tutta l’area interessata, con una lama tagliente sterilizzata, lasciando esposta all’aria la pianta: Aiutate la pianta cospargendo il taglio fresco con polvere di cannella da cucina, è un potente fungicida. La maggior parte delle marcescenze sono anaerobiche, il che significa che si manifesta dove c’è poco ossigeno. Facendo arrivare aria fresca e secca alla zona infetta, permetteremo alle difese naturali della pianta ad agire.

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Nelle aree più calde d’Italia, le Miltoniopsis apprezzerebbero essere messe vicino a zone areate o con una bona ventilazione, la cosa più importante per poter salvaguardare le Miltoniopsis contro i danni indotti dal calore è avere un sistema radicale sano, per questo serve una corretta irrigazione.

[/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Media e rinvaso” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Per il composto di coltura, si utilizza principalmente corteccia di abete, con altri additivi per migliorare il drenaggio in percentuale del 10%: Potete usare il carbone di legna che va molto bene (la carbonella del barbecue per intenderci), oppure dell’argilla espansa. Questo mix è facilmente producibile, poco costoso e molto pratico; molti hobbisti usano un mix fatto al 15-20% di roccia lavica.

Un punto importante da ricordare sui miscugli dei composti, è che la coltura generale è più vitale che la composizione unica di una miscela particolare, in altre parole, il migliore insieme al mondo di ingredienti non garantisce il successo. Il successo per le Miltoniopsis può essere raggiunto solo attraverso la giusta attenzione alle piante durante la loro crescita, osservandole.

Abbiamo scoperto che la tecnica più vantaggiosa, riguardo alla coltura, per il mantenimento delle Miltoniopsis, è il rinvaso annuale, preferibilmente durante i mesi più freddi, questo non significa necessariamente la sostituzione del vaso con uno più grande, a volte basta lo stesso per un lungo periodo… ma soprattutto si esegue il rinvaso per la sostituzione del composto usato con quello fresco.

 

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