SCHEDA SPECIE di Francesca Castiglione

GENERALITÀ
La Phalaenopsis pulchra è stata descritta da Herman Royden Sweet nel 1968. Il nome Phalaenopsis deriva dal greco, dai sostantivi “farfalla” e “aspetto”, per la somiglianza del fiore e del portamento dello stello alle farfalle in volo. Il nome dell’epiteto deriva dall’aggettivo latino pulcher, -chra, -chrum che significa bello, dovuto alla spettacolarità dei suoi fiori vistosi, cerosi e di color magenta intenso. Si tratta di una pianta epifita dal fiore appariscente, ha un fusto corto e foglie carnose, arcuate, oblungo-ellittiche o quasi ovate, acute o quasi ottuse, lunghe 12-18 cm e larghe 5-6 cm. Le infiorescenze, che appaiono ai lati della pianta, tra le ascelle delle foglie, sono da suberette ad arcuate,  corte e avvolte da foglie basali imbricate, lunghe 10-25 cm. La Phalaenopsis pulchra fiorisce regolarmente in autunno e i fiori durano circa quattro settimane. I fiori sono carnosi e lucidi, di 4-5 cm di diametro, di color magenta intenso e uniforme con una macchia gialla sui lobi laterali del labello. I sepali sono ovato-ellittici con apice leggermente appuntito, i petali sono da ellittici a ovatoellittici con apice più o meno appuntito. Il labello è trilobato, lungo 1,8-2,3 cm, con i lobi laterali eretti, oblunghi, con l’apice troncato e il lobo mediano flabellato, carnoso, carenato lungo la linea mediana, e provvisto di peli sparsi.

HABITAT
Originaria delle Filippine, cresce come epifita di piccole dimensioni sugli alberi delle foreste pluviali in prossimità dei corsi d’acqua, ad un’altitudine compresa tra i 100 e i 650 metri. Il clima è tropicale umido, non c’è una stagione invernale e le precipitazioni sono sempre abbondanti. Prendendo come altitudine di riferimento 350 metri s.l.m., in natura si riscontra una temperatura minima di 21 °C e una massima di 29 °C, con uno sbalzo termico di circa 8-10 °C tra il giorno e la notte.

TEMPERATURA
La Phalaenopsis pulchra è un’orchidea da serra intermedio-calda. In inverno tollera temperature minime di 15 °C ma, a questa temperatura, la pianta tende a non crescere; quindi, bisogna dosare correttamente le innaffiature e la ventilazione per non rischiare l’insorgere di malattie. 
Si può coltivare a temperature minime più elevate, con minime di 18-19°C.

LUCE
La Phalaenopsis pulchra necessita di luce intensa, ma non tollera il sole diretto. In inverno può accettare il sole diretto nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, ma bisogna fare attenzione perché l’eccessiva esposizione al sole può causare delle ustioni. Per capire se la quantità di luce fornita è corretta, bisogna osservare il colore delle foglie: devono essere di color giallo-verde.
Se le foglie sono di color verde scuro o la nuova foglia è più stretta e allungata rispetto alle precedenti vuol dire che la pianta riceve poca luce.

UMIDITÀ
Necessita di buona umidità, vive bene con  un’umidità del 50-80 %. Se l’umidità non è sufficiente la pianta tende ad arrestare la crescita e a far cadere i boccioli prematuramente.

ACQUA
La Phalaenopsis pulchra ama crescere in condizioni di umidità costante tutto l’anno.
Se coltivata su zattera va mantenuta sempre umida, lasciando asciugare leggermente la pianta tra un’innaffiatura e l’altra. Se coltivata in vaso si deve innaffiare senza lasciar asciugare eccessivamente il substrato, che però non deve mai risultare fradicio. In inverno si riducono le innaffiature in relazione alla diminuzione delle temperature, inoltre è meglio innaffiare al mattino in modo che la pianta e soprattutto le ascelle fogliari siano ben asciutte durante la notte, nelle ore più fredde, per evitare il marciume del colletto.

FERTILIZZAZIONI
Una concimazione classica per orchidee è più che sufficiente, con il metodo del “poco ma sempre”, utilizzando acqua da osmosi o piovana con aggiunta di un buon concime bilanciato con microelementi a 250-300 µS/cm, alternati ogni tanto con il Nitrato di Calcio e il Solfato di Magnesio. Per evitare accumuli di sali minerali sulle radici, è opportuno occasionalmente innaffiare abbondantemente con sola acqua da osmosi o piovana. 

VENTILAZIONE
La Phalaenopsis pulchra necessita di una buona ventilazione, l’aria stagnante con umidità elevata può causare l’insorgere di malattie. Se la ventilazione è eccessiva, soprattutto di aria secca, la pianta può stentare nella crescita e può far crescere i boccioli prematuramente. 

MEDIUM E RINVASO
La  Phalaenopsis pulchra  si coltiva sia in vaso che su zattera. Vengono utilizzati vasi in plastica con solo bark medio, ma cresce molto bene anche con il lapillo vulcanico grossolano o altri substrati che abbiano la caratteristica di essere ben drenanti, per evitare i ristagni idrici. Se si utilizza un substrato organico la pianta va rinvasata ogni due anni, preferibilmente in primavera, con la ripresa vegetativa.
Nel caso del lapillo vulcanico, essendo un substrato inorganico, non è necessario effettuare il rinvaso periodico, dato che è un materiale che non degrada, si rinvasa solo nel caso in cui l’apparato radicale presenti problemi. Per coltivarla su zattera si può utilizzare la corteccia di sughero con poco sfagno secco a fibra lunga; questo tipo di coltivazione è indicato o in serra o dove l’umidità ambientale è elevata, in casa è meglio coltivarla in vaso. 

ALTRO – CURIOSITÀ
La Phalaenopsis pulchra si riproduce facilmente tramite i keiki che si sviluppano periodicamente sugli steli fiorali. In particolare, questa specie può produrre steli che portano solo keiki, che a loro volta, crescendo, possono fiorire. Gli steli vanno eliminati quando sono secchi, in quanto, solitamente, possono generare nuovi boccioli.